Il disegno di legge Cirinnà è stato modificato in un maxiemendamento sul quale, giovedì, il Senato voterà la fiducia. "Un fatto storico per l'Italia", esulta il premier Matteo Renzi mentre in aula, dal PD e da Area popolare (Ap), arrivano in serie gli assensi ad un testo dal quale spariscono la "stepchild adoption e l'obbligo di fedeltà" ma che conserva, secondo i democratici, l'impianto della legge.
Le opposizioni, con la capogruppo M5S al Senato Nunzia Catalfo, dicono che "Renzi è il burattino di Alfano", mentre FI parla di ostruzionismo di maggioranza e Gaetano Quagliariello di "accordo truffa". Sono giunte proteste anche dalle associazioni fuori dai palazzi politici che avevano sperato in un voto senza stravolgimenti del testo e senza l'ingerenza della Chiesa.
Il segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, ha precisato come sulle unioni civili non ci sia alcun "conflitto" tra Italia e Vaticano ribadendo che il punto fondamentale è la non equiparazione tra unioni civili e matrimonio.
ANSA/sdr