I seggi sono aperti dalle 8.00 alle 23.00 svizzere nel Regno Unito, dove 48 milioni di elettori sono chiamati a rinnovare oggi, giovedì, 5'000 mandati in 143 assemblee locali, a scegliere un sindaco di Londra e a designare i Parlamenti di Galles e Scozia.
Proprio su quest'ultima sono puntati gli occhi degli osservatori: gli indipendentisti dell'SNP di Nicola Sturgeon, conquistando la maggioranza, potrebbero aumentare la pressione sul Governo per ottenere un secondo referendum per la separazione dal Regno, dopo quello bocciato dal 55% degli aventi diritto nel 2014 e che il premier Boris Johnson - contrario a un nuovo voto - definisce "un'occasione che si presenta una volta ogni generazione".
La Brexit, a cui gli scozzesi erano contrari, ha cambiato le carte in tavola, sostiene l'SNP per appoggiare la sua pretesa. I sondaggi predicono però per i nazionalisti - che fino a qualche settimana fa avevano il vento in poppa - il peggior risultato dall'arrivo al potere nel 2007: 59 seggi su 129 (-2), anche se l'appoggio dei Verdi e dell'Alba di Alex Salmond, ex mentore di Sturgeon, li manterrebbe alla guida dell'Esecutivo.
Le elezioni sono però anche un test per Johnson, che nel 2019 alla legislative trionfò sulla scia della promessa di concretizzare l'uscita dall'Unione Europea. I conservatori, Scozia a parte, dovrebbero uscirne molto bene, anche e soprattutto nel "muro rosso" del nord inglese, un tempo roccaforte della sinistra. A rischiare di più, così, sono i laburisti, che si attendono buone notizie solo dalla capitale, dove l'uscente Sadiq Khan dovrebbe essere riconfermato. I risultati saranno resi noti su più giorni, fino al fine settimana.
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