L'ex ministro delle finanze ellenico Yanis Varoufakis, in un'intervista apparsa sul settimanale progressista britannico New Statesman, afferma che per il dopo referendum, il cui esito ha ulteriormente indisposto gli interlocutori, era pronto un piano per spuntare condizioni migliori nelle trattative con i creditori internazionali, poiché, a suo dire, la Grecia non avrebbe comunque potuto essere cacciata dalla zona euro.
La sua strategia è però stata bocciata dalla maggioranza dei colleghi dell'Esecutivo membri del partito Syriza. E' soprattutto mancato l'appoggio del premier Alexis Tsipras e, a quel punto, le dimissioni sono state inevitabili.
"Quella notte il Governo ha deciso che la volontà della gente, il risonante 'no', non era quello che serviva per un approccio energico" della questione, sottolinea l'economista.
ANSA/dg