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Venezia, jihadisti erano pronti

La polizia italiana diffonde le intercettazioni: "Volevano mettere una bomba sul ponte di Rialto"

  • 31 marzo 2017, 15:18
  • 23 novembre, 06:14
Un'immagine dell'operazione anti-terrorismo scattata a Venezia

Un'immagine dell'operazione anti-terrorismo scattata a Venezia

  • polizia di Stato e carabinieri

"Se domani faccio il giuramento e mi danno l'ordine sono obbligato a ucciderli tutti". E' una delle frasi intercettate dalla polizia e dai carabinieri italiani durante le indagini che hanno portato all'arresto di tre presunti jihadisti a Venezia, il 30 marzo. In un dialogo tra due di loro si parla di un attentato possibile con una bomba al Ponte di Rialto "per guadagnarsi il Paradiso".

I tre arrestati erano impegnati - ha spiegato il procuratore Adelchi D'Ippolito - in una vera e propria "attività di addestramento". Ore di video jihadista per imparare l'uso dei coltelli per uccidere - "in maniera scientifica, quasi medica" è il commento degli investigatori - o simulazioni per confezionare in casa esplosivi.

Ora l'attenzione delle forze dell'ordine si sta concentrando sul materiale sequestrato nelle due abitazioni, vicino a Piazza San Marco, dei tre fermati.

ATS/M. Ang.

Dal TG20:

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