Oleg Sentsov, regista ucraino accusato d'aver preparato atti di sabotaggio e terrorismo in Crimea dopo l'annessione della penisola decisa da Mosca, è stato condannato a 20 anni di carcere da una corte di Rostov, nel sud-est della Russia. Un coimputato suo connazionale dovrà restare dietro le sbarre per 10 anni. Alla lettura della sentenza i due hanno intonato il loro inno nazionale.
Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha commentato il tenore del verdetto affermando che "un tribunale degli occupanti non può essere giusto per definizione"; "verrà il giorno -ha aggiunto- in cui coloro che hanno organizzato questo processo vergognoso finiranno a loro volta alla sbarra".
Arrestato nel maggio del 2014, il 39enne cineasta era da allora detenuto in un carcere di massima sicurezza moscovita, dove afferma d'essere stato torturato. Unione Europea e Stati Uniti, oltre alle autorità di Kiev, ne hanno chiesto la liberazione. Nel mondo del cinema circola inoltre una petizione in suo favore che, tra le altre, annovera le firme di famosi colleghi quali Aki Kaurismäki, Ken Loach e Wim Wenders.
AFP/ANSA/dg