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Venticinque anni fa moriva la "principessa del popolo"

Il 31 agosto del 1997 persero la vita, in un incidente a Parigi, Diana Spencer, il compagno Dodi Al-Fayed e l’autista della Mercedes sulla quale viaggiavano ad alta velocità inseguiti dai paparazzi

  • 31 agosto 2022, 08:03
  • 20 novembre, 15:10
01:36

Radiogiornale delle 07.00 del 31.08.2022: da Londra, Giancarlo Ciccone

RSI Info 31.08.2022, 10:00

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Di: Radiogiornale-Ciccone/Red.MM 

Il 31 agosto di 25 anni fa moriva a 36 anni Lady Diana Spencer, la "principessa del popolo", come viene ancora chiamata in Gran Bretagna. E la sua eredità continua a pesare sulla casa reale.

Il Paese, quando si risveglio 25 anni fa, fu travolto da una gigantesca tempesta emotiva. Nella Mercedes schiantatasi contro uno dei piloni del ponte dell’Alma, a Parigi, morirono l’autista Henri Paul, il compagno della principessa, l’imprenditore Dodi Al-Fayed e la stessa Diana, deceduta dopo alcune ore in ospedale. L’unico a salvarsi fu la guardia del corpo, un poliziotto scozzese.

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L'auto dopo l'incidente

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La gente la mattina dopo si riverso nelle strade e venne da ogni parte del Paese a porre fiori davanti a Buckingham Palace. Mancava solo una persona: la regina Elisabetta, chiusa in un castello in Scozia. Fu allora che, per la prima volta dal dopoguerra, la monarchia britannica vacillò. Il popolo piangeva per Diana e voleva che anche la regina lo facesse. Alcuni tabloid minacciarono addirittura la rivoluzione e la regina e il figlio ed ex marito di Diana, il principe Carlo, furono costretti a furore di popolo a farsi vedere mentre passavano in rassegna le montagne di fiori di fronte al palazzo.

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Dagli archivi RSI: il cordoglio della popolazione subito dopo la morte di Diana Spencer (TG del 31.08.1997)

RSI Info 31.08.2022, 08:15

Prima di tutto ciò, c’era stata Diana che stringeva la mano ai malati di AIDS – ai tempi era ancora tabù -, che abbracciava i diseredati, che camminava nei campi minati in Angola. Insomma, Diana aveva avvicinato la monarchia alla gente comune, adattandola ai nuovi tempi, modernizzandola. Meno mani guantate che salutano dai balconi del palazzo, e più reali che incontrano le folle.

Sulla sua morte corrono ancora teorie complottiste, ma un’inchiesta ha concluso che l’autista era ubriaco: correva troppo inseguito dai paparazzi. E Diana e Dodi, se avessero indossato le cinture di sicurezza, si sarebbero probabilmente salvati.

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