"Per noi meglio il sì per avere un buon risultato nei negoziati con le Istituzioni europee, il no, invece, con un elevata probabilità ci porterebbe fuori dall'euro e questo è un risultato che l'80% dei greci non vuole", così ai microfoni della RSI, Nicholas Yatromanolàkis. L' esponente del comitato politico di To Potami, partito di opposizione, ha invitato a votare a favore delle misure proposte dai creditori internazionali di Atene al referendum del 5 luglio.
"Votiamo sulla permanenza della Grecia nell'Eurozona, della possibilità per il paese di avere una prospettiva per il futuro", spiega Yatromanolàkis, che non vuole dire no all'UE. "Molte persone nel governo vogliono uscire dalla zona euro. Parlano di molte scelte ed alternative possibili, purtroppo non spiegano mai quali siano. Non ci dicono come sarebbe la nostra vita dopo il no, quando le banche riapriranno e quale moneta useremo a quel punto. Si preoccupano solo di rimanere al potere".
To potami (il fiume), è un partito d'ispirazione liberale nato nel 2014. Nelle ultime elezioni di gennaio è diventato il quarto partito del paese, con il 6 percento dei voti.
Dopo la grande manifestazione per il "no" al referendum che lunedì sera ha riempito la piazza Syntagma, davanti al Parlamento di Atene, stasera (martedì) lo stesso spazio verrà riempito dai sostenitori del "sì" agli accordi con i creditori internazionali. Saranno presenti i sostenitori della campagna Menoume Evropi (Restiamo in Europa), appoggiati dai conservatori di Nea Demokratia, dai socialisti del Pasok e dal movimento To Potami (Il fiume, europeisti).
RG/Red.MM
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