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Washington colpisce ancora

Un comandante dei talebani in Afghanistan ucciso in un attacco coi droni - Diffuse le immagini delle basi colpite dagli iraniani in Iraq

  • 9 gennaio 2020, 13:26
  • Ieri, 20:14
Il lancio dei missili iraniani contro gli obiettivi che ospitavano soldati americani in Iraq

Il lancio dei missili iraniani contro gli obiettivi che ospitavano soldati americani in Iraq

  • Keystone
Di: ATS/Reuters/AFP/EnCa 

Gli Stati Uniti hanno compiuto un altro attacco con droni, colpendo un obiettivo in Afghanistan. Un comandante chiave dei talebani, il mullah Nangyalai, è stato ucciso insieme a 15 miliziani in un attacco compiuto da aerei senza pilota. Lo hanno reso noto all'ANSA funzionari locali.

Nell'azione, avvenuta vicino a Shindand (nel distretto di Zirkoh, circa 127 chilometri a sud di Herat) sono morti anche otto civili. Un portavoce militare americano ha dichiarato che le forze USA sul territorio, “su richiesta delle forze di sicurezza afghane, hanno eseguito un attacco aereo difensivo coordinato a supporto delle forze afghane a Shindand, Herat, l'8 gennaio 2020”.

I danni alle infrastrutture colpite dai missili iraniani

Intanto soltanto oggi, giovedì, a due giorni dall’attacco, spuntano le immagini delle cinque zone colpite e distrutte nella base area irachena al-Asad dai missili iraniani, come rappresaglia per l'omicidio del generale Qasem Soleimani da parte degli Stati Uniti. Lo mostrano chiaramente le foto scattate dal satellite SkySat diffuso dall'azienda proprietaria, Planet.

Nelle foto si possono vedere in modo nitido quali edifici sono stati ridotti in macerie nella base aerea che ospita le truppe americane, insieme all'aeroporto di Erbil, l'altro sito colpito dai missili iraniani. SkySat è una costellazione di 15 satelliti, ognuno dei quali grande quanto un mini-frigorifero e capace di cogliere le caratteristiche di oggetti sulla superficie terrestre anche molto piccoli, con una risoluzione di circa 72 centimetri. Questi satelliti sono usati per fotografare anche i missili di Iran e Corea del Nord.

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