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UE, 800 miliardi per la difesa. Von der Leyen: è l’era del riarmo

Debito comune e scioglimento dei vincoli di bilancio per affrontare i bisogni del momento, sulla falsariga di quanto fatto con il COVID

  • Oggi, 10:57
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RG 12.30 del 04.03.2025 - Il servizio di Andrea Ostinelli

RSI Info 04.03.2025, 12:33

Di: Mgl/RSI Info 

La situazione è chiarissima: siamo in un’era di riarmo, dice Ursula von der Leyen, presentando le proposte che metterà sul tappeto dopodomani (giovedì) al vertice straordinario del 27.

La Commissione europea chiederà ai capi di Stato e di governo l’attivazione della clausola di salvaguardia nazionale che permette agli Stati membri di derogare alle regole comuni sull’indebitamento massimo consentito, scorporando le maggiori spese per la difesa dai calcoli di bilancio.

Secondo i tecnici, se tutti i 27 aumentassero di 1,5% del loro PIL la loro spesa per la difesa attuale si arriverebbe in quattro anni a circa 650 miliardi di euro. Ma non è tutto: come ha fatto dopo il COVID per finanziare la ripresa economica (con il finanziamento dei famosi PNRR, i piani di ripresa e resilienza) la Commissione è pronta a indebitarsi sui mercati finanziari per altri 150 miliardi di euro, da redistribuire poi agli stati membri per progetti legati alla difesa.

È un altro passo verso quel debito comune iniziato con la pandemia, per aggirare il problema del diverso spazio di bilancio disponibile agli Stati membri (alcuni hanno troppo debito e sono impegnati a ridurlo). Un debito comune che alcune capitali aborrono, ma appare sempre più inevitabile, in una Unione che deve navigare in un mondo in tempesta. Poi si porrà il problema di come ripagarlo (non esistono, al momento, tasse “federali” europee) ma questo è un dibattito che si aprirà in futuro. Oggi ci sono problemi più urgenti, come la difesa dell’Ucraina e della stessa UE, specie dopo il voltafaccia di Trump e i dubbi sempre più evidenti sul futuro della NATO.

Per la presidente della Commissione “la questione non è più se la nostra sicurezza sia minacciata o se dovremo fare di più per essa. La vera domanda, ora, è se siamo pronti ad agire con la decisione che la situazione richiede e se siamo capaci di agire con velocità e ambizione”.

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Notiziario

Notiziario 04.03.2025, 11:00

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