Al vertice svoltosi a Londra oggi, domenica, i leader europei hanno serrato i ranghi a sostegno dell’Ucraina. Si sono inoltre impegnati a fare di più per la sicurezza in Europa e ad armare maggiormente i loro Paesi.
La riunione era particolarmente attesa, dopo il duro scontro verbale alla Casa Bianca fra Donald Trump e Volodymyr Zelensky che, venerdì scorso, ha portato a un netto raffreddamento delle relazioni fra gli Stati Uniti e Kiev. Fra i leader presenti, il capo dell’Eliseo Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco uscente Olaf Scholz, il primo ministro polacco Donald Tusk e la premier italiana Giorgia Meloni.
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Accoglienza calorosa per Zelensky, 48 ore dopo il clamoroso alterco con Donald Trump alla Casa Bianca
Il presidente dell’Ucraina è stato accolto calorosamente al suo arrivo da molti degli statisti presenti. Keir Starmer, seduto accanto a lui, gli ha quindi assicurato il sostegno “per tutto il tempo necessario”, di tutti i leader “seduti intorno a questo tavolo”.
“L’Europa deve fare il grosso del lavoro”, ha dichiarato al termine della riunione il premier britannico, precisando però che per la difesa del continente, e per riuscire, “questo sforzo deve essere fortemente sostenuto dagli Stati Uniti”. Intanto, “più Paesi europei aumenteranno le loro spese per la difesa”, ha per parte sua assicurato ai media il segretario generale della NATO Mark Rutte.
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La presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen
Di una necessità urgente di riarmare l’Europa ha parlato Ursula von der Leyen, anticipando che presenterà in questo senso “un piano globale” allo speciale vertice dell’UE sulla difesa che si terrà giovedì prossimo a Bruxelles. La presidente della Commissione europea ha quindi auspicato un aumento della spesa “per un periodo di tempo prolungato”.
I leader presenti, ha sottolineato sempre von der Leyen, hanno discusso della necessità di “garanzie di sicurezza complete” in futuro per l’Ucraina, che spaziano “dalla sopravvivenza economica alla resilienza militare”. L’Ucraina è “vittima dell’aggressione russa, e questa verità resta incrollabile per tutti”, ha dichiarato Olaf Scholz.
A Putin, ha quindi dichiarato Donald Tusk, si tratta di inviare il messaggio per cui “l’Occidente non ha alcuna intenzione di capitolare di fronte ai suoi ricatti e alle sue aggressioni. Il premier polacco ha quindi aggiunto che “occorre fare tutto il possibile per garantire che Europa e USA parlino con una sola voce”.
Zelensky si è detto convinto di poter ripristinare le sue relazioni con Trump e, conversando con i giornalisti dopo il vertice, ha dichiarato di non credere che gli USA smetteranno di sostenere l’Ucraina perché, “come leader del mondo civilizzato”, non vogliono favorire Putin. Il presidente ucraino, che in serata è stato ricevuto da re Carlo III nella sua residenza di Sandringham, ha tuttavia aggiunto di essere pronto ad affrontare qualsiasi sfida che gli si presenti.
Parigi e Londra, come si è appreso in un secondo momento, propongono insieme l’instaurazione di un cessate il fuoco di un mese in Ucraina: una tregua “nei cieli, nei mari” e per “le infrastrutture energetiche”, ha dichiarato in serata ad un quotidiano francese Emmanuel Macron. In precedenza Keir Starmer aveva annunciato che Francia e Regno Unito stavano lavorando “ad un piano” per fermare i combattimenti.
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Vertice euratlantico sull'Ucraina
Telegiornale 02.03.2025, 20:00