‘’Se avessimo avuto più armi e più moderne, sarebbero state utili quando la Russia ci ha invaso e saremmo stati in grado di fare il nostro lavoro in modo più efficace”. A parlare ai microfoni della RSI è Prometey (nome di battaglia, ndr), soldato di un’unità mobile dell’esercito ucraino incaricata di abbattere i droni russi. “Quando tutto sarà finito e se in futuro queste armi le riceveremo, allora sì saremo pronti. Armi e mezzi tecnici più avanzati ci garantiranno più sicurezza, anche perché in tempo di pace saremo in grado di addestrarci’‘.
Il soldato spiega in un reportage trasmesso dal nostro Telegiornale (il servizio in cima all’articolo) come l’Ucraina intende garantire la sicurezza dei confini e del suo territorio anche dopo un’eventuale tregua o fine del conflitto iniziato oltre tre anni fa.
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Le materie prime ucraine
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