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Si aggrava il bilancio dell’esplosione in un porto iraniano

Le autorità contano almeno 36 morti, oltre 1’200 feriti e un numero imprecisato di dispersi nella deflagrazione avvenuta ieri, sabato. Incendio sotto controllo ma non ancora del tutto spento

  • Oggi, 07:16
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Oltre un migliaio di feriti e 28 morti nell'esplosione

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Di: ATS/ANSA/AFP/Reuters/Swing 

L’esplosione avvenuta ieri, sabato nel più grande porto commerciale dell’Iran, Shahid Rajaee, nei pressi della città di Bandar Abbas, ha causato almeno 36 morti, oltre 1’200 feriti e un numero imprecisato di dispersi secondo i media locali. “L’incendio è sotto controllo ma non è ancora stato domato”, ha precisato un corrispondente della TV statale.

Il ministro iraniano degli Interni, Eskandar Momeni, ha affermato che circa l’80% dell’incendio è stato domato e che le operazioni di bonifica dovrebbero concludersi nelle prossime ore. Anche la portavoce del Governo, Fatemeh Mohajerani, citata dall’agenzia di stampa ufficiale Irna, ha affermato che la situazione è sotto controllo.

La deflagrazione è avvenuta proprio mentre in Oman si svolgeva il terzo round dei cruciali negoziati Teheran-Washington sul futuro del programma nucleare iraniano.

Si aggrava il bilancio dell’esplosione in un porto iraniano

Si aggrava il bilancio dell’esplosione in un porto iraniano

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La causa dell’esplosione non è chiara e al momento la pista sembrerebbe quella di un incidente ad uno dei depositi. Con Israele che, attraverso dichiarazioni di funzionari ufficiali al notiziario Channel 12, ha prontamente affermato di non essere in alcun modo coinvolto. Una presa di distanza più che mai necessaria, dopo che nel maggio 2020 lo Stato ebraico venne accusato di aver lanciato un grave attacco informatico sullo stesso porto, causando il caos nei trasporti per giorni, attraverso il blocco del sistema informatico della struttura.

L’ufficio doganale del porto ha nel frattempo affermato in una dichiarazione diffusa dalla TVdi Stato che probabilmente l’esplosione è stata innescata da un incendio scoppiato nel vicino deposito di materiali pericolosi e chimici. E le agenzie petrolifere iraniane Persian Gulf Star e National Iranian Oil Refining and Distribution Company hanno a loro volta diffuso dettagliati comunicati per precisare che non esiste alcun collegamento tra l’esplosione e i loro serbatoi di petrolio, impianti di raffineria, o gli oleodotti della zona.

“Non c’erano carichi di carburante militare o a uso militare nel sito del porto Shahid Rajaee, dove ieri si è verificata la grande esplosione”, ha dichiarato il portavoce del Ministero della Difesa iraniano, Reza Talaeinik, citato dalla TV di Stato. Un deputato, in ispezione nell’area, ha riferito che l’esplosione ha causato altre piccole esplosioni in container vicini e che circa 10’000 container, stoccati nell’area del molo del porto, sono esplosi di conseguenza.

Nel suo messaggio di condoglianze e solidarietà con le famiglie delle vittime, il presidente Masoud Pezeshkian ha voluto far sapere di aver immediatamente ordinato una approfondita indagine sull’accaduto, e di aver spedito sul posto, ad un migliaio di chilometri a sud di Teheran, il ministro degli Interni, Eskandar Momeni.

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Iran, si aggrava il bilancio delle vittime dell'esplosione

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Esplosione in Iran

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