Uno dei giovani falchi pescatori rilasciato l'anno scorso a Bellechasse (nel canton Friburgo) nell'ambito di un progetto per la loro reintroduzione in Svizzera è stato avvistato a Natale in Senegal. Si tratta della prima prova che la loro migrazione è riuscita.
"È come cercare un ago in un pagliaio", ha affermato
Wendy Strahm, biologa dell'associazione romanda "Nos Oiseaux".
L'ornitologo inglese John Wright è riuscito a
fotografare il giovane uccello in volo. "Che questi
sia di origine svizzera non ci sono dubbi", ha rilevato l'esperta, la quale ha precisato che "si distingue chiaramente l'anello blu sulla zampa destra e — soprattutto — l'antenna della piccola radio che fissata su una piuma della coda durante il primo volo in Svizzera".
Da sinistra a destra: Rafa Benjumea, Moussa Fall (Parco nazionale della Langue de Barbarie), Blanca Perez, Issa Sylla (storico direttore della struttura senegalese) e John Wright, autore della foto del Falco
L'esemplare — chiamato così perché si nutre di pesci che afferra in veloci picchiate —
è un maschio che ha raggiunto il Parco nazionale della Langue de Barbarie nel nord del
Senegal, un buon posto per questo tipo di volatile. Il progetto di reintroduzione del falco pescatore, iniziato nel 2015, proseguirà sino al 2020.
ATS/px
Per saperne di più:
- Il comunicato integrale dal sito del progetto