Il tarsio è tra i primati più strani che popolano la terra, e secondo uno studio sono anche degli improbabili cugini dell’uomo. Così piccoli da stare nel palmo di una mano, con occhi enormi e una testa capace di girare di 180 gradi, si inseriscono comunque nello stesso ramo evolutivo delle grandi scimmie e dell’essere umano.
La prima mappatura del loro DNA è stata realizzata dal dottor Wesley Warren, della Scuola di medicina dell’Università di Washington a Saint Louis.
Analizzandone il genoma, i ricercatori hanno scoperto che questi animaletti sono evolutivamente più vicini a noi di quanto lo siano i lemuri. Lo studio ha anche individuato 200 geni specifici che rendono unici i tarsi e molti di questi sono, nell'uomo, associati a malattie e malformazioni soprattutto della vista e del sistema muscolo-scheletrico.
ATS/MABO