I tradizionali souvlaki (spiedini di carne di pollo o maiale alla griglia) e gyros (lontano parente del kebab, a base di carne di maiale o pollo) - pietre miliari della cucina ellenica - hanno battuto il fast-food americano arrivato sulla penisola da oltre 30 anni: degli 11 McDonald’s aperti negli ultimi anni sulla penisola, ne sono rimasti solo 2, ad Atene.
Dal primo agosto il governo di Atene, nel tentativo di incrementare i consumi ed avere maggiori introiti fiscali, aveva deciso di ridurre temporaneamente l'IVA sui servizi di ristorazione (passando al 23 al 13% sino alla fine di dicembre), ma la multinazionale americana non è rientrata nei criteri.
In teoria l'industria del fast-food avrebbe dovuto migliorare i risultati, considerando il fatto che, in tempi di recessione, la gente tende a consumare cibi più a buon mercato. Il calo del potere d'acquisto e il picco della disoccupazione giovanile – fascia d’età principale obiettivo di mercato della catene di fast-food - hanno però avuto come risultato un crollo dei consumi di cibo “mordi e fuggi”. Viceversa, è rimasto alto il consumo dei tradizionali spuntini greci come le ciambelle di pane (koulouri), le tyropite (tortine al formaggio) e i già citati souvlaki e gyros.
Esperti del settore alimentare si aspettano inoltre che se la crisi economica continua ad imperversare, alcune catene di panifici e pasticcerie, ma anche piccole rosticcerie tradizionali rimpiazzeranno ben presto i fast-food in quanto sono in grado di offrire al consumatore una maggiore varietà di scelta a prezzi decisamente più bassi. La crisi in aiuto alla crisi, quindi?
Red.MM