Il Large Hadron Collider (LHC), il più grande acceleratore del mondo, ha permesso di segnare un'altra tappa storica - dopo la scoperta del bosone di Higgs - con l'osservazione di un fenomeno rarissimo e inseguito da 30 anni dai fisici di tutto il mondo. I risultati di due dei quattro esperimenti dell'LHC dell'Organizzazione europea per la ricerca nucleare (CERN) di Ginevra, Cms e Lhcb, pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature, indicano per la prima volta e con precisione dove cercare le particelle "partner" di quelle finora note, prevista dalla teoria della supersimmetria.
I dati confermano l'osservazione del decadimento dei mesoni B. Trova così conferma la teoria di riferimento della fisica, ossia il Modello Standard, e l'ipotesi che le particelle "partner" di quelle già note abbiano una massa più grande di quanto si pensasse.
"Il risultato ottenuto è molto importante e conferma ancora una volta le predizioni del Modello Standard", commenta Fabrizio Palla, ricercatore della sezione di Pisa dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (INGFN) e responsabile italiano dell'analisi pubblicata. Il dato è stato ottenuto combinando i risultati dei due esperimenti.
I ricercatori prevedono adesso di eseguire nuove misure non appena l'acceleratore comincerà a lavorare col doppio dell'energia.
ATS/M.Ang.