Il Gruppo svizzero di ricerca clinica sul cancro (SAKK) lancia un programma per cercare di capire se una chemioterapia possa essere più efficace qualora il paziente svolge anche un’attività sportiva. In particolare, verrà analizzata l’evoluzione dello stato di salute di 500 persone affette da un cancro all’intestino in Svizzera, Germania e Austria.
Più sport, meno tumori
Stando a studi recedenti, chi pratica molto sport è meno soggetto a questo tipo di tumore e le ricadute sono meno frequenti. Con questa analisi si intende capire e dimostrare se un'eventuale attività sportiva praticata durante il trattamento chemioterapico permette di ottenere migliori risultati terapeutici.
Per effettuare quest'indagine, denominata “ACTIVE” che comincerà in autunno e che durerà almeno cinque anni, ai pazienti ai quali è stata recentemente diagnosticata la malattia sarà chiesto di seguire un programma di esercizio fisico strutturato di 12 settimane. “Vogliamo determinare se questo approccio permette di controllare il tumore per più tempo e se i pazienti hanno meno disturbi”, ha spiegato Viviane Hess, responsabile del progetto, sostenuto dal Fondo nazionale svizzero (FNS).
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