Ambiente

Il lupo dell’era glaciale è tornato 

Scomparso 10’000 anni fa, è stato ricreato in laboratorio dall’azienda americana Colossal Biosciences. È il primo caso al mondo di de-estinzione 

  • 8 aprile, 15:36
  • Ieri, 22:20
Time, enocione

Un estratto dalla copertina della rivista Time, che in esclusiva ha potuto incontrare i tre esemplari di enocione

  • Time
Di: red. giardino di Albert/Matteo Martelli  

Ogni anno nel mondo spariscono all’incirca 10’000 specie. Un declino inesorabile, che da tempo spinge la ricerca ad esplorare tecniche di ingegneria genetica per riportare in vita animali estinti: fra i candidati, troviamo il dodo, la tigre della Tasmania, e persino il mammut.

Ma a scansare un po’ a sorpresa i contendenti per il primo ritorno sulla terra, è stato il Dire Wolf, un’antica specie di lupo vissuta tra i 2,6 milioni e i 10 mila anni fa nelle Americhe e nell’Asia orientale. Lo ha comunicato la società di americana Colossal Biosciences, la maggiore azienda al mondo specializzata in quest’ambito, che ha presentato al pubblico tre esemplari di enocione (Aenocyon dirus), una specie di canide lupino resa celebre dalla serie di successo della HBO “Il Trono di Spade”, in cui appaiono i metalupi.

In un video postato su X, si vedono i tre cuccioli creati in laboratorio, nati tra ottobre 2024 e gennaio 2025: si chiamano Romulus, Remus e Khaleesi – un nome quest’ultimo che omaggia proprio la serie “Il Trono di Spade” -, hanno un candido manto bianco e appaiono in salute. I tre esemplari si trovano in una riserva ecologica segreta di oltre 4 mila metri quadri, dove sono monitorati da personale di sicurezza. Una storia che è stata riportata in anteprima dal Time, che ha avuto accesso in esclusiva a questi spazi.

Com’è stato possibile?

“Il nostro team ha preso il DNA da un dente di 13’000 anni fa e da un cranio di 72’000 anni fa”, spiega in un comunicato stampa Ben Lamm, co-fondatore e Ceo di Colossal Biosciences. Resti fossili dell’animale sono stati scoperti in tutte le Americhe, e questo ha presentato una grande opportunità per l’azienda, che ha recuperato i campioni fossili dai musei che li ospitano.

Gli scienziati, riporta il Time, hanno poi decifrato il genoma della specie estinta, confrontandolo con il codice genetico del lupo grigio, il parente vivente più vicino all’enocione. Sono state così identificate 20 differenze in 14 geni che spiegano le caratteristiche distintive dell’enocione, tra cui le sue dimensioni maggiori, il mantello bianco, la testa più larga, i denti più grandi, le spalle più potenti, le zampe più muscolose e le vocalizzazioni caratteristiche, in particolare l’ululato. 

03:29

Riportato in vita il metalupo del “Trono di Spade”

RSI Info 08.04.2025, 13:20

  • Time
  • Rete tre (Fresco di zona) - con Julie Meletta e Claudia Demircan

Partendo dalle cellule del lupo grigio, è stato poi creato un genoma ibrido utilizzando una tecnologia chiamata CRISPR, che permette di modificare DNA di cellule viventi. Nello specifico, sono state eliminate alcune varianti del gene del lupo grigio e sostituite con tratti associati all’enocione.

Le linee cellulari più promettenti recuperate dai nuclei modificati sono state poi inserite in ovuli di lupo grigio denucleati.  Gli embrioni, una volta cresciuti, sono stati trasferiti in una madre surrogata di lupo grigio. Dopo 65 giorni di gestazione, sono nati Romulus e Remus. Pochi mesi dopo, la procedura è stata ripetuta con una terza madre surrogata che alla fine ha dato alla luce Khaleesi.

02:39

Il ritorno del metalupo

Telegiornale 12.04.2025, 20:00

Il dibattito scientifico è aperto

Questo tipo di tecniche di editing genetico non crea l’unanimità in ambito scientifico. Innanzitutto: possiamo davvero definire quest’animale un enocione? Il lupo preistorico riportato in vita non ha in realtà traccia del suo DNA originale: “il 99,9% del genoma di questi animali appartiene al lupo grigio”, ha spiegato alla CNN Love Dalén, professore di genomica evolutiva presso il Centro di paleogenetica dell’Università di Stoccolma e consulente di Colossal. “Per come la vedo io, è stato riportato in vita il fenotipo (i tratti osservabili di una specie, ndr) dell’enocione. Per me, in questo senso, siamo di fronte a un enocione”. Ma la questione farà discutere la comunità scientifica, perché per alcuni ripristinare il DNA originale è semplicemente impossibile, a causa del suo deterioramento.

Ma il dibattito è soprattutto di tipo etico: ha davvero senso riportare in vita degli animali estinti in ambienti completamente trasformati rispetto a migliaia di anni fa, intervenendo oltretutto sul corso dell’evoluzione? Nel 2017, uno studio ha stimato che, anche ignorando i costi delle tecnologie sviluppate, mantenere le creature ricreate in laboratorio costerebbe molto di più di proteggere le specie ancora esistenti ma in via di estinzione. In altre parole, potremmo trovarci nella situazione paradossale in cui rivedremo i mammut, lasciando però estinguere gli elefanti.

Insomma, il sogno romantico di rivedere creature perdute, un po’ come quello del multimilionario John Hammond in Jurassic Park che voleva riportare sulla terra i dinosauri, rimane per molti una falsa soluzione, e a poco servirà per ripristinare la diversità di quelle migliaia di specie che ogni anno ci lasciamo alle spalle.

1x1-giardino_di_albert

La scienza e la natura ti affascinano?

Il Giardino di Albert soddisfa la tua voglia di capire

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare