Negli scorsi giorni ha fatto molto discutere l’abbattimento di 500 alberi nel Canton Friburgo a causa dell’infestazione da parte del tarlo asiatico. Ma di che si tratta?
Tempo reale dell’11.04.2025: Il tarlo asiatico
RSI Info 11.04.2025, 17:10
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Quando si parla di tarlo asiatico, in genere si fa riferimento a due specie invasive di tarli: il tarlo asiatico delle radici (Anoplophora chinensis) e il tarlo asiatico del fusto (Anoplophora glabripennis). In entrambi i casi si tratta di coleotteri provenienti dall’Asia (Cina, Corea e Taiwan) che infestano numerose specie di latifoglie. Anoplophora chinensis si concentra maggiormente sulla parte bassa delle piante e sulle radici, mentre Anoplophora glabripennis su fusto e rami. L’infestazione rinvenuta nel Canton Friburgo è legata al tarlo asiatico del fusto.

Un esemplare di Tarlo asiatico delle radici
Entrambe le specie - da non confondere con il coleottero giapponese (Popilia japonica) - sono nocive per gli alberi e per le attività umane. Sono infatti in grado di parassitare alberi appartenenti a varie specie di latifoglie come aceri, pioppi, olmi, ippocastani, betulle e salici e portarli alla morte in pochi anni. A differenza delle specie di coleotteri cerambici autoctone (con cui non vanno confusi), i tarli asiatici infestano anche le piante sane.
Se da un lato i danni causati dagli individui adulti sono minori, quelli arrecati dalle larve rappresentano un vero e proprio pericolo: le gallerie scavate dalle larve all’interno dell’albero possono interrompere il regolare flusso della linfa, causando la morte della pianta. Le numerose gallerie rendono inoltre fragili i vegetali, che possono più facilmente rompersi a causa del forte vento o del peso della neve. Inoltre, i danni causati alla corteccia, espongono gli alberi ad un maggiore rischio di infezioni fungine.

Larva di tarlo asiatico delle radici
Come già successo per numerose altre specie invasive, i due tarli asiatici sono stati introdotti in Europa grazie al trasporto delle merci. In questo caso hanno viaggiato accidentalmente dalla Cina tramite del legno da imballaggio, arrivando prima negli Stati Uniti e in seguito in Austria, Francia, Italia e Svizzera. Controlli alle frontiere delle merci importate in imballaggi di legno, così come monitoraggi e misure di lotta nelle regioni colpite, rivestono quindi una grande importanza.
Secondo i dati aggiornati dell’Ufficio federale dell’Ambiente (UFAM), in Svizzera nel 2006 e nel 2014 sono stati segnalati dei casi isolati di A. chinensis, fortunatamente eradicati nel 2019.

Un esemplare di Tarlo asiatico del fusto
Per quel che riguarda il tarlo del fusto (A. glabripennis), tra il 2011 e il 2015 sono state accertate quattro infestazioni in Svizzera, in seguito debellate, fatta eccezione di quella nei comuni di Marly e Pierrafortscha (FR), tornata d’attualità nei giorni scorsi. Nei due comuni si sta lavorando intensamente per evitare che le larve si trasformino in insetti adulti e possano quindi volare via, colonizzando e infettando altri alberi in altre zone. Per farlo è necessario eliminare (bruciando) tutti gli alberi infettati, che sono identificati grazie alle tracce lasciate dagli insetti e anche grazie all’ausilio di cani da traccia appositamente addestrati. Si distrugge anche tutto il legno morto trovato nell’area del focolaio, compreso quello depositato nei boschi o lungo le rive dei fiumi. Si tratta dunque di un lavoro impegnativo, parecchio oneroso, ma necessario per spegnere del tutto il focolaio. Il timore delle autorità locali è che questa popolazione di tarlo asiatico del fusto, la medesima già osservata nel 2014, si sia nel frattempo già riprodotta e propagata verso altre zone.

Tarlo asiatico delle radici - fori di sfarfallamento in una radice
Le due specie non sono ancora state segnalate in Ticino, nonostante nelle vicine province di Milano e di Varese vi siano numerosi focolai di Tarlo asiatico delle radici e, sempre in provincia di Milano, siano presenti alcune zone infestate da dal tarlo del fusto. Vista la loro pericolosità si tratta di organismi detti di quarantena prioritari per cui è in vigore l’obbligo di lotta e di segnalazione al Servizio fitosanitario cantonale. È quindi importante prestare attenzione e prendere contatto con il servizio competente in caso di osservazione.
Scheda informativa sui tarli asiatici, servizio fitosanitario del Cantone Ticino
Aiuto per l’identificazione dei tarli asiatici, Ufficio federale dell’ambiente
Cerambici invasivi provenienti dall’Asia. Ecologia e Gestione, Istituto federale di ricerca WSL