Quella di Strava è ormai un’app diffusissima: popolare tra chi corre o chi va in bicicletta, si tratta di un servizio per monitorare gli allenamenti, che consente di tenere traccia del percorso seguito e della durata, per poi condividere queste informazioni con altri utenti.
Quando si ha a che fare con simili applicazioni i problemi di sicurezza informatica e di privacy non mancano, ma si fanno ancora più marcati se coinvolgono… capi di Stato!
Infatti, secondo un’inchiesta apparsa negli scorsi giorni su Le Monde, grazie a Strava sono state rilevate le posizioni del presidente degli Stati Uniti Joe Biden e dei candidati alla presidenza Kamala Harris e Donald Trump, questo dopo che alcuni dei loro uomini di scorta hanno utilizzato questa applicazione condividendo dati sensibili.
Per esempio, Le Monde ha mostrato una fotografia di quattro agenti del Secret Service – l’agenzia incaricata della protezione dei presidenti e dei candidati alla presidenza e delle rispettive famiglie - in posa a Parigi, condivisa appunto via Strava. Gli agenti, spiega il giornale, erano lì per proteggere la first lady statunitense Jill Biden, presente alla cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici senza che però fosse stato fatto un annuncio pubblico da parte della Casa Bianca. La foto condivisa avrebbe quindi potenzialmente permesso di localizzarla durante la sua visita nella capitale francese.
Un altro esempio reso noto dal quotidiano francese riguarda un colloquio tra il presidente Biden e il suo omologo cinese Xi Jinping in un albergo a San Francisco. La posizione dell’inquilino della Casa Bianca è stata rintracciato dopo che un agente ha condiviso su Strava il tracciato di una corsa fatta nei dintorni dell’hotel.
Le Monde ha anche riportato che il Presidente francese Emmanuel Macron ha trascorso un fine settimana di vacanza a Honfleur, località balneare della Normandia, nel 2021, dopo aver tracciato l’attività delle sue guardie del corpo, sempre grazie a Strava. Questo viaggio non era stato reso pubblico.
Infine, Le Monde è pure riuscito a geolocalizzare alcuni spostamenti di parte delle guardie del corpo del presidente russo Vladimir Putin. Non è stato possibile, tuttavia, dire se il capo del Cremlino fosse lì con loro.
“Nessun pericolo per la sicurezza”
Da parte sua, il Secret Service statunitense ha dichiarato a che queste fughe di notizie non hanno compromesso la protezione di nessuno. Aggiungendo che l’uso di dispositivi elettronici personali, come cellulari e smartwatch, è vietato durante gli incarichi di protezione ma non durante il tempo libero. Sempre il Secret Service, a Le Monde ha però aggiunto che esaminerà la questione per capire se sono necessari correttivi. Allo stesso modo, l’Eliseo ha dichiarato che l’impatto delle fughe di notizie è stato “molto lieve e non influisce in alcun modo sulla sicurezza del presidente.” Tuttavia, il capo dello staff delle guardie del corpo di Macron ha deciso, riferisce sempre il giornale, che le guardie del corpo non potranno più usare Strava.
Non è la prima volta che Strava balza agli onori della cronaca
Non è la prima volta che Strava finisce nell’occhio del ciclone. Nel 2017 la piattaforma ha pubblicato delle “mappe di calore” globali che evidenziavano tutti i percorsi preferiti dai suoi utenti. Tra questi c’erano le tracce lasciate da chi si allenava fuori dalle basi militari in Afghanistan, Gibuti e Siria.
Gli utenti possono chiaramente impostare le attività come private e non renderle visibili nel feed pubblico, ma queste attività anche se private vengono comunque aggregate in alcune sezioni, tra cui appunto le mappe di calore globali. Gli utenti possono rinunciare a questa iscrizione automatica, ma per questo devono modificare le impostazioni relative alla privacy nel loro profilo. E sono pochi a farlo.
Una app diffusa ovunque
Strava sostiene che siano oltre 120 milioni i suoi utenti in tutto il mondo. Stando a dati recentemente pubblicati, negli ultimi 12 mesi sono state pubblicate oltre 10 miliardi di attività. L’app ha quindi lanciato di recente una nuova funzione per promuovere la consapevolezza sulla privacy e la sicurezza personale fra i propri utenti.
Paolo Attivissimo: “Fuori c’è anche gente ostile”
Intervistato dai colleghi della trasmissione di ReteUno Millevoci, Paolo Attivissimo, giornalista informatico, ha spiegato: “È una questione di scelte personali. Queste applicazioni fanno leva sulla vanità, sull’ostentare una performance. Diventa anche un’occasione per stimolarsi a vicenda, ma quando si ha a che fare di persone che lavorano nel campo della sicurezza, bisognerebbe fare molta più attenzione a cosa si condivide”. Che tipo di accorgimenti usare quindi? “Leggere le avvertenze, come si fa con i farmaci. Una delle cose particolari di Strava è che, come impostazione predefinita, oscura gli ultimi 200 metri. È quindi difficile sapere dove abita di preciso una persona. Bisogna però fare attenzione: chiedersi dove verranno pubblicati i dati, da chi potranno essere visti? Bisogna pensare che ci sono anche persone con intenzioni ostili”.
Millevoci del 07.11.2024: le considerazioni del giornalista informatico Paolo Attivissimo
RSI Info 07.11.2024, 15:17