È partita la corsa per la conquista dei viaggi turistici nello spazio. Il miliardario britannico Richard Branson prevede di decollare l'11 luglio. Il patron della Virgin Galactic, determinato a sviluppare questo nuovo settore commerciale, vuole anticipare di nove giorni la partenza del fondatore di Amazon, Jeff Bezos. Tutto dipenderà dalle condizioni meteo e dalle ultime verifiche tecniche.
Bezos aveva fissato a fin aprile la data del primo volo suborbitale del suo New Shepard, sviluppato dalla società Blue Origin. Intende essere personalmente a bordo, esattamente come Branson, che inizialmente aveva annunciato per il 2022 l'inizio delle operazioni commerciali della sua compagnia.
Alla sfida tecnologica, si accompagna quella della comunicazione: Bezos oltre al fratello e all'ancora misterioso vincitore di un'asta (si sa solo che per l'esperienza ha pagato 28 milioni di dollari) ha annunciato giovedì che porterà con sé l'82enne Wally Funk, che diventerà la persona più anziana ad essere andata nello spazio, battendo il record dell'astronauta John Glenn, allora 77enne. Appassionata d'aviazione, insegue il suo sogno da quando era bambina (prime lezioni a 9 anni) e si era candidata alla NASA per la prima volta all'inizio degli anni '60, ma per il programma Mercury vennero scelti solo uomini.
I mezzi usati sono diversi: Virgin Galactic usa un veicolo portato in quota da un aereo, dal quale si stacca per poi raggiungere con i suoi motori gli 80 km di altezza, la frontiera dello spazio secondo la norma negli Stati Uniti, e quindi planare verso il suolo. Blue Origin si serve invece di un razzo più tradizionale, che decolla in verticale e rilascia poi una capsula, la quale tocca i 100 km di quota (la linea di Karman, che vale a livello internazionale).