Un sorriso, quando è “vero”, attiva una serie di muscoli facciali nella persona che lo osserva. La scoperta è stata fatta da un team di psicologi dell’Università di Ginevra. I sorrisi considerati autentici interessano la muscolatura degli occhi, delle guance e della bocca. Gli stessi muscoli si mettono in moto anche nella persona che assiste.
Per una mimica convincente non basta dunque rendere maggiormente profonde le rughe d'espressione come indicato nella letteratura specializzata. Un tale sorriso si può imparare, quello “vero” no.
La ricerca dimostra che l'invisibile, e l'inconscio, giocano un ruolo importante. La lieve attivazione muscolare nelle persone che osservavano il sorriso non era infatti visibile ma è stata registrata mediante un'elettromiografia (EMG) (metodica neurofisiologica utilizzata per studiare il sistema nervoso periferico dal punto di vista funzionale). Il cervello invece decodifica e interpreta questi segnali molto chiaramente.
ATS/Gila