La sonda giapponese Hayabusa 2, versione potenziata rispetto a quella inviata in analoga missione nel 2003, ha raggiunto l'orbita stabilita a coronamento del lancio eseguito mercoledì dal centro spaziale di Kagoshima.
L'obbiettivo finale è però l'asteroide 1999 JU3, distante 300 milioni di chilometri, dove raccogliere, nel 2018, indizi utili per svelare qualche mistero sull'origine della Terra. Il rientro è previsto nel 2020.
Da questa prima tappa del lungo viaggio giungono indicazioni confortanti: tutte le attrezzature sembrano infatti funzionano normalmente.
ANSA/dg