La crionica - ovvero la preservazione a basse temperature di esseri umani morti in attesa che le loro funzioni vitali vengano ripristinate in futuro – è un fenomeno in crescita. Sono già 200 i corpi immersi in cisterne riempite di azoto liquido a -196 gradi centigradi, e altre 2'000 persone hanno firmato un contratto e aspettano di essere ibernate quando il loro cuore non batterà più.
Per il momento esistono tre società al mondo specializzate in questo campo: due negli Stati Uniti (Alcor e Cryonic Institute), e una in Russia (Cryorus ). In Europa i paesi con il maggior numero di “seguaci” sono Inghilterra e Germania. Le tariffe variano dai 25'000 ai 150'000 euro.
Chi sceglie di essere conservato in questo modo lo fa in attesa del progresso della scienza della rianimazione, che “tra 50 o 100 anni sarà molto più avanzata di oggi”, spiega Max More, direttore della Alcor. Le persone che oggi “soccombono a una condizione fatale, sono in effetti recuperabili. L’obiettivo è di riuscire a preservarle per un futuro nel quale una tecnologia più evoluta sarà in grado di riportarle in vita.
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