Nell'epoca degli smartphone e di Instagram c'è chi, ormai, preferisce girare i video tenendo il telefonino in verticale. Le ragioni? Alcuni lo fanno per comodità, altri per istinto, altri ancora per ragioni estetiche: la visione, quella verticale, piace anche perché immediata. E anche se non tutti i soggetti sono adatti per questo formato, poco importa, ormai i video verticali spopolano. Di tutte le qualità. Fatti con il cellulare ma non solo. Online impazzano, per esempio, su social come Snapchat o Instragram che, recentemente, ha lanciato anche un’app per prodotti verticali sino a un’ora di durata.
Dal punto di vista della ricerca sui media il fenomeno dei video in verticale è interessante, perchè racconta di un dialogo costante tra le tecnologie di comunicazione e gli usi. Chi aveva pensato alla produzione di video fatti con il cellulare, lo aveva fatto con in mente il 16.9, ma ora il “verticale” spopola. E se all'inizio erano “opera di persone che non sapevano fare i video”, ora le piattaforme hanno dovuto modificare il loro approccio e adattarsi a una pratica d'uso abituale.
A questo formato, nient'altro che un 16:9 ribaltato, hanno aperto le braccia online non solo la pubblicità ma anche diversi media tradizionali come la BBC. Sono nati anche alcuni festival dedicati a questo stile, come il “Vertical Film Festival”, in Australia.