L’Italia ha dato luce verde alle sperimentazioni sulle sue strade delle auto a guida autonoma, un ambito in cui gli Stati Uniti sono pionieri benché un recente incidente mortale a un pedone rischi forse di rallentare i test.
La prima a impegnarsi è stata Google, con il suo prototipo del 2014 e che ha macinato quattro milioni di chilometri. Ora è finita nei musei, sostituita da veicoli più confortevoli come i minivan Chrysler Pacifica di FCA con cui Google ha stretto una partnership. Anche Apple, dapprima partita in sordina, ora vuole raddoppiare i veicoli sperimentali sulle strade della California, mentre Samsung ha investito 300 milioni di dollari nel settore e Huawei ha presentato un progetto di auto (una Porsche Panamera) guidata da uno smartphone con l'intelligenza artificiale.
Questo tipo di mobilità ha richiamato anche la cinese Baidu e la Tesla di Elon Musk, oltre a numerose marche automobilistiche: da Audi a Honda, da Ford e General Motors a FCA, solo per citarne alcune. L’obiettivo è una fetta di un mercato da 6’600 miliardi di franchi nel 2030.
ANSA/EnCa