Le pareti in legno, il tetto spiovente e le finestrelle fiabesche sono conosciute in tutto il mondo come i tratti distintivi della costruzione elvetica per eccellenza: lo chalet. Eppure, la casetta di Heidi sembrerebbe non essere frutto dell’ingegno di architetti nostrani. Questa è la conclusione a cui è giunto il dottorando Daniel Stockhammer, del Politecnico Federale di Zurigo.
Lo studioso spiega che lo chalet – simbolo della perfetta “svizzeritudine” proprio come il cioccolato, le mucche e gli orologi – è stato concepito per la prima volta da architetti stranieri, per lo più germanici, ispirati dall’entusiasmo alpestre dei viaggiatori. Lo "style suisse" è nato quindi "all’estero molto prima di essere conosciuto da noi".
Dopo aver popolato le colline del resto d’Europa la famosa casetta in legno è finalmente approdata nella patria che l’ha ispirata, grazie allo sviluppo del turismo.
ATS/vf