16'650 immagini della cometa Churyumov-Gerasimenko e 21'000 osservazioni individuali. Grazie a Rosetta la cometa, denominata anche 67P, non ha più nessun segreto per noi. Lo conferma Piero Bianucci, redattore responsabile della rivista “Le Stelle” fondata da Margherita Hack. “Rosetta ha analizzato tutte le emissioni chimiche della cometa – ci spiega il giornalista – dall’acqua, all’ossido di carbonio, al deuterio (l’isotopo pesante dell’idrogeno) … Ha effettuato 12 tipi di ricerche biochimiche per capire se l’origine della vita ha davvero a che fare con le comete”. Addirittura proprio durante il suo atterraggio su 67P ha continuato a mandare immagini e fotografie che saranno utilissime. Più di così era difficile chiederle.
La domanda principale che gli scienziati si ponevano e a cui Rosetta doveva rispondere è se l’acqua sulla Terra l’hanno portata le comete. Quale è stata la risposta? “Un NO piuttosto sorprendente – ricorda Bianucci – L’acqua sulla Terra infatti non è arrivata attraverso la pioggia di comete che miliardi di anni fa ha colpito il nostro pianeta. Ma ci ha mandato tantissimi altri dati su cui lavoreremo per anni per scoprire l’origine dell’Universo”. E poi, nel suo viaggio, ha incontrato anche degli asteroidi, che, con le comete, sono ritenuti i corpi primitivi dell’Universo. Un parziale fallimento è stato per contro il lancio su 67P del robottino Philae, che ha funzionato solo per 50 ore. Un insuccesso che non inficia il resto della missione
Veronica Alippi/Red.MM
Dal TG 12.30:
30.09.2016: Spazio, finisce la missione Rosetta