È l’incubo di ogni momento estivo trascorso all’aria aperta: la zanzara tigre ha ormai colonizzato ogni angolo delle aree urbane del Canton Ticino, tanto che la sua presenza viene considerata ormai stabile dagli specialisti. In altre parole: una sua eradicazione, è da escludere.
Da inizio anni 2000, e cioè dalle prime apparizioni dell’insetto esotico nel Mendrisiotto, un sistema di sorveglianza coordinato dal Gruppo cantonale di Lavoro Zanzare si occupa di monitorare e controllare la sua presenza in modo capillare sul territorio, al punto da rendere il Canton Ticino un esempio virtuoso a livello internazionale.
Due collaboratori del Gruppo cantonale di Lavoro Zanzare
È grazie a queste condizioni quadro ideali che l’Istituto di microbiologia della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI) ha potuto aderire a un progetto internazionale che, nel corso del 2023, dovrebbe portare in Ticino la sperimentazione di uno dei metodi di contenimento più interessanti e promettenti: la cosiddetta tecnica del maschio sterile.
Già utilizzato in passato in agricoltura su altri insetti, il metodo consiste, nel caso specifico, nella sterilizzazione tramite raggi X di esemplari maschio di zanzara tigre allevati in laboratorio. Una volta rilasciati in natura, questi si accoppieranno con gli esemplari di femmina selvatica, che però produrrà solo uova non fecondate, portando di fatto a un abbattimento della popolazione. Una pratica ecologica, dal momento che non vengono introdotti nell’ambiente pesticidi, contro i quali peraltro la zanzara tigre sta sviluppando con il tempo una resistenza genetica.
Il momento del rilascio delle zanzare tigre sterili
La redazione del Giardino di Albert ha potuto assistere a una dimostrazione sul territorio di Morcote, dove 20'000 maschi sterili sono stati rilasciati nell’ambiente durante l’estate. Un primo test che ha consentito nei giorni seguenti di identificare il tasso di sopravvivenza e gli spostamenti dei maschi campione nel raggio di 200 metri dal punto di rilascio, e che permetterà di calibrare al meglio l’esperimento, quando quest’ultimo entrerà nel vivo.
Un test reso possibile dalla collaborazione con il Centro Agricoltura Ambiente di Crevalcore, in provincia di Bologna, dove si trova uno dei due centri europei dedicati all’allevamento massale e alla sterilizzazione di zanzare tigre. Un procedura che, dalla deposizione delle uova, richiede una decina di giorni, per una produzione settimanale di circa 500 mila esemplari di maschio sterile.
I passaggi chiave della tecnica del maschio sterile applicata alla zanzara tigre
Il metodo ha già dato prova di efficacia in diverse occasioni, e si attendono gli ultimi risultati prima di pensare a un’applicazione su larga scala. Se affiancato alle tecniche di contenimento consolidate, come l’utilizzo di larvicidi biologici e l’eliminazione di acque stagnanti dove le femmine depositano le loro uova, potremo non solo rendere la nostra convivenza con la zanzara tigre più sopportabile, ma anche lanciare un segnale di speranza verso quei Paesi dove la zanzara tigre rappresenta un vettore di malattie molto pericolose.
di Matteo Martelli e Elia Regazzi