La Corte d'appello del Tribunale penale federale (TPF) ha confermato oggi, giovedì, la condanna a 20 anni di carcere e l'espulsione dalla Svizzera per 10 anni a Alieu Kosiah, un ex comandante liberiano, reo di crimini di guerra e di crimini contro l'umanità.
I giudici hanno riconosciuto l'accusa di crimini contro l'umanità, che era stata a suo tempo avanzata dal Ministero pubblico della Confederazione (MPC) e da querelanti privati in appello. La difesa invece, che ha respinto tutte le accuse, aveva chiesto l'assoluzione.
Durante i primi anni ’90 il 48enne – residente in Svizzera dal 1999 - era uno dei capi del gruppo armato dell'ULIMO (United Liberation Movement of Liberia for Democracy), tra i protagonisti della prima guerra civile liberiana.
Il comandante è in detenzione dal 10 novembre 2014, quando venne arrestato dopo essere stato identificato dall’organizzazione ginevrina Civitas Maximas.
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