Abbattere un predatore - lupo, orso o grande felino - comporta un aumento dei danni a scapito degli animali domestici: questa la conclusione di una ricerca apparsa nella rivista specialistica "Frontiers in Ecology and the Environment".
Metodi letali non portano a risolvere i problemi degli allevatori al contrario, aggravano quelli esistenti. Soltanto nel 29% dei casi esaminati si ottiene una diminuzione temporanea degli attacchi al bestiame. Nel 43% dei casi si nota invece un aumento dei danni agli animali domestici dopo l'abbattimento del predatore.
Metodi non letali, come l'utilizzo di cani da protezione delle greggi, recinzioni elettriche o dissuasori (nastro segnaletico), si sono rivelati invece più efficaci. Nell'80% dei casi i danni al bestiame sono diminuiti.
Il 24 agosto, il Consiglio federale ha aperto la procedura di consultazione per la revisione della legge sulla caccia. La proposta prevede di abbattere preventivamente i lupi per evitare danni agli allevatori. Sarebbe permesso unicamente l'abbattimento del lupo, però la normativa potrebbe presto essere estesa anche ad altri animali protetti come la lince.
ats/joe.p.