Il volo ET702 della compagnia Ethiopian Airlines, che assicurava il collegamento tra Addis Abeba e Roma, è stato dirottato lunedì mattina verso lo scalo di Ginevra, dove è atterrato alle 6.05 del mattino senza accusare il benché minimo problema. In un primo tempo, Cointrin aveva rifiutato di lasciar posare l'aereo.
Il pirata dell’aria, che era il copilota del velivolo, un 31enne etiope, è stato arrestato senza difficoltà dalla polizia, come ha sottolineato il portavoce dello scalo di Cointrin, Bertrand Stämpfli. Dopo l'atterraggio è uscito dalla finestrella del cockpit e non ha opposto nessuna resistenza. Non risulta fosse armato. Ha manifestato l'intenzione di chiedere asilo politico, in quanto si sente minacciato nel suo paese, ma ora rischia fino a 20 anni di carcere per il suo gesto.
Tutti i 193 passeggeri a bordo dell’apparecchio (fra cui 138 italiani) sono usciti sani e salvi dalla carlinga. Sono stato subito accolti dal personale medico e psicologico di Cointrin e una parte di loro è stata ascoltata e perquisita, ha comunicato Stämpfli. Il velivolo sembra sia stato dirottato mentre stava sorvolando il Sudan: il copilota ha approfittato di una breve assenza del comandante per barricarsi nella cabina di pilotaggio e prendere il controllo dell'apparecchio. Il pilota ha cercato di sfondare la porta per tornare al suo posto, ma ha dovuto desistere di fronte alla minaccia del dirottatore di far schiantare l'aereo.
L'aereo è stato intercettato da due caccia italiani nei cieli della Sicilia, quando si è avuta la prova del dirottamento, e poi preso in consegna da velivoli militari francesi.
Lo scalo aereo è stato riaperto alle 8.45. Intanto le autorità aeroportuali si stanno attivando per permettere ai passeggeri di raggiungere la loro destinazione iniziale.
ATS/LeMatin/EnCa
Il dirottamento passa in mani "federali"
Dal pomeriggio di lunedì, l'inchiesta sul dirottamento dell'aereo di Ethiopian Airlines su Ginevra è nelle mani del Ministero pubblico della Confederazione (MPC). La Legge federale sulla navigazione aerea (LNA) precisa infatti che eventi sono di competenza della Procura federale. Il procuratore federale Carlo Buletti è già nella Città di Calvino per incontrare il procuratore generale di Ginevra Olivier Jornot e la polizia, ha indicato all'ats il portavoce del Ministero pubblico ginevrino Henri Della Casa, confermando in questo modo un'informazione della Tribune de Genève online.
Il quattordicesimo dirottamento che coinvolge la Svizzera
Quello di Ginevra è il primo dirottamento a coinvolgere la Svizzera dal 1995 a questa parte, il quattordicesimo in totale. Il primo nel 1969, quando quattro terroristi arabi assaltarono un apparecchio della compagnia israeliana El Al a Kloten: furono esplosi 50 colpi di arma da fuoco, un pilota morì e uno dei pirati dell'aria venne ucciso dalle forze di sicurezza dello Stato ebraico. Di matrice palestinese l'attacco a un DC-8 della Swissair e a un Boeing della TWA a Zerka in Giordania nel 1970. Gli apparecchi vennero distrutti dopo il rilascio dei passeggeri. Il 17 aprile del 1972, il volo Swissair Ginevra-Roma venne dirottato da un uomo che voleva vedere il Papa, mentre il 1° dicembre 1973 un 18enne tentò di prendere il controllo di un aereo partito da Zurigo per New York. Venne arrestato dopo uno scalo a Ginevra, come colui che nel 1978 deviò sul Kloten un apparecchio Iberia. Nessuna vittima e passeggeri rilasciati anche nel 1978, quando per ottenere la liberazione del nazista Rudolf Hess un individuo minacciò di far esplodere il New York-Ginevra della TWA, e nel 1979, quando tre disertori della Legione straniera si impadronirono di un velivolo ancora dell'Iberia. Cointrin fu solo una tappa di due lunghi dirottamenti, nel 1980 (volo Zurigo-Tripoli) e nel 1983 (Vienna-Parigi), entrambi conclusi senza spargimento di sangue. In questo secondo caso, a Ginevra furono liberati 37 passeggeri su 111, prima che l'aereo ripartisse. Il suo periplo durò quattro giorni. Nel 1984, due episodi a lieto fine che riguardarono Air France: nel primo, un Boeing 737 si fermò a Ginevra, nel secondo vi fece scalo in rotta verso Teheran. L'ultimo caso, quello di uno squilibrato nel 1995, è preceduto da un dirottamento sanguinoso, opera del libanese Mohamed Hussein Hariri nel 1987: preso il controllo di un volo di Air Afrique partito da Brazzaville, intendeva raggiungere Beirut, ma per mancanza di carburante l'aereo si posò a Ginevra. Le autorità proibirono un nuovo decollo e Hariri uccise un passeggero francese prima di essere sopraffatto. Nel 1989, è stato condannato in via definitiva all'ergastolo.
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