Amnesty International, organizzazione non governativa (ONG) che difende i diritti umani nel mondo, ha presentato oggi, mercoledì a Londra, il rapporto d'attività 2015/2016, dove la Svizzera viene bacchettata a causa di alcuni temi in votazione che "insaspriscono il clima nei confronti dei diritti dell'uomo".
L'ONG ha, tra le altre cose, deplorato il fatto che "il reato di tortura non è stato ancora introdotto nel codice penale" oltre a criticare "una protezione a volte inadeguata per chi è stato vittima di una tratta di esseri umani, come pure per chi, straniero, subisce violenza domestica". Altro punto che preoccupa Amnesty è la nuova legge sui servizi d'informazione che avranno "ampi poteri, ad esempio con l'intercettazione dei dati che viaggiano su internet, accesso a cronologia e contenuto dei messaggi".
"Non sono solo i nostri diritti a essere minacciati — ha spiegato Salil Shetty, Segretario generale — ma anche le leggi che proteggono il sistema". Sul piano globale, Amnesty chiede una riforma delle Nazioni Unite, perché "il disastro umanitario del conflitto siriano è un terribile esempio dell'incapacità nello svolgere il suo ruolo per il rispetto dei diritti fondamentali".
ATS/px
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