Già a più riprese la Svizzera nell'ultimo anno ha detto "no" a Paesi come Germania e Danimarca, che volevano riesportare verso l'Ucraina armamenti prodotti nella Confederazione. La Spagna ha recentemente inoltrato una nuova richiesta e nei giorni scorsi la Commissione di politica di sicurezza del Consiglio nazionale ha adottato una mozione e un'iniziativa parlamentare che aprirebbero la strada a questa possibilità. Così facendo, però, Berna direbbe addio alla sua neutralità, afferma l'esperto Oliver Diggelmann in un'intervista apparsa sui giornali del gruppo Tamedia.
"Non forniamo armi alla Russia e quindi dobbiamo trattare l'Ucraina nella medesima maniera", afferma il professore di diritto internazionale pubblico e diritto europeo all'Università di Zurigo. E aggiunge: "Se non vogliamo questi obblighi, bisogna parlare di abbandono della neutralità permanente", optando in alternativa per una libertà di alleanza.
Non si tratterebbe della prima violazione della neutralità, ricorda comunque Diggelmann: ci sono già stati episodi sia a vantaggio della Germania che degli Alleati nella Seconda guerra mondiale e a favore degli americani durante la Guerra fredda.
Se invece ci si vuole attenere al principio della neutralità, solo l'aiuto ai civili è permesso. Secondo l'esperto, inoltre, il conflitto attuale "non è affatto tipico della nostra epoca e non è rappresentativo dei tempi futuri". E le regole di cui sopra valgono unicamente quando a fronteggiarsi sono due Stati.
RG 07.00 del 25.01.2023 Il servizio di Monica Fornasier
RSI Info 25.01.2023, 08:20
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