"Ufficialmente non c'è nessuna prova di un'attività illegale di spie russe su territorio svizzero. Né da parte di collaboratori dell'ambasciata, né di altre autorità russe in Svizzera. Tutto ciò che è stato scritto e detto si basa su supposizioni e su conclusioni da parte di giornalisti che cercano di distorcere la realtà, col fine di creare tensioni che potrebbero minacciare i nostri rapporti bilaterali". Lo ha detto l'ambasciatore russo in Svizzera Sergei Garmonin al microfono della RSI. Secondo il diplomatico le rivelazioni stampa fanno parte di una campagna.
"Vogliamo il dialogo per risolvere una crisi infondata, anzi inventata", ha aggiunto. Garmonin si rifiuta infatti di parlare di crisi e ribadisce l'infondatezza delle accuse. Confrontato con il rapporto dell'intelligence della Confederazione, ha risposto: "In questo documento non ci sono accuse dirette, né fatti concreti che potrebbero far pensare a delle azioni di spionaggio all'interno del Corpo diplomatico".
Le Matin Dimanche e SonntagsZeitung avevano riferito domenica scorsa di un rapporto scottante sulle attività di spionaggio della Russia in Svizzera. Dal documento confidenziale sulla sicurezza della Confederazione emerge che un diplomatico russo su quattro in Svizzera è un agente segreto. Due giorni dopo era emerso che il laoratorio di Spiez (BE), impegnato nelle analisi sull'avvelenamento della ex spia Skripal e sulle armi chimiche siriane, era tra gli obbiettivi di due spie russe arrestate la scorsa primavera in Olanda e rinviate nel loro paese.
Guerra delle spie, intervista all'ambasciatore russo
Telegiornale 20.09.2018, 22:00