Università e politecnici svizzeri sono seriamente preoccupati per le conseguenze dell’abbandono delle trattative sull’accordo quadro con l’Unione europea. Sembra oramai inevitabile che le alte scuole elvetiche saranno escluse dai programmi di ricerca europei. Astrid Epiney, rettrice dell'Università di Friburgo e vicepresidente dell’organizzazione Swissuniversities non si fa illusioni e ritiene che non basterà neppure il versamento del miliardo di coesione (altro tema che non fa l’unanimità e in corso di discussione in questi giorni) per fare cambiare idea a Bruxelles per quanto concerne le università svizzere.
Un pessimismo che la docente di diritto europeo motiva “con la minaccia espressa più volte a chiare lettere dalla Commissione europea di escludere gli atenei elvetici dal programma di ricerca “Horizon Europe” in caso di mancata sottoscrizione dell'accordo quadro” E prevede conseguenze molto gravi per le scuole svizzere che potrebbero quindi perdere “l'accesso paritario alle grandi ricerche europee”. E la piazza elvetica rischierebbe di diventare “meno competitiva e meno attrattiva per i ricercatori di punta europei”.
Di fronte a questi scenari, per Epinay, non rimarrebbe che tentare di rafforzare “le collaborazioni bilaterali con istituti di altri Paesi, ma sarebbe difficile così avviare grandi progetti di ricerca, non da ultimo, per la mancanza di fondi”. Swissuniversities chiede perciò al Consiglio federale di indicare come intende contrastare o limitare i danni per gli atenei nazionali.
RG/Swing