Ogni anno in Svizzera vengono denunciati 20'000 reati violenti in ambito domestico (e la maggioranza delle vittime è donna); 23 le donne che dall'inizio dell'anno hanno perso la vita. A Berna oggi (martedì), alla conferenza nazionale sulla violenza, si è discusso di strategie per ridurre casi e femminicidi. Oltre 4 reati violenti su 10, in Svizzera, avvengono tra le mura di casa o in ambito famigliare. E, di solito, a subire la violenza sono appunto le donne.
La consigliera federale Karin Keller Sutter spiega che "con la sola legge non si possono evitare i reati e la violenza. Servono miglioramenti nella collaborazione tra le autorità, nel riconoscimento tempestivo della minaccia e nella gestione della stessa minaccia. Alcuni cantoni sono all'avanguardia. Non si può comunque evitare ogni singolo caso, anche se occorre sempre fare il possibile per cercare di farlo".
Un modo è dato dalla revisione del codice penale, in vigore dal luglio 2020, che consente di sospendere il procedimento contro gli autori di violenza che si impegnano in un programma di prevenzione. Via scelta anche dal canton Zurigo, dove il numero dei partecipanti ai corsi si è quadruplicato. "Questi programmi hanno successo, lo vediamo nel calo del rischio di recidiva, abbiamo una quota di recidiva nettamente inferiore negli autori di violenza che seguono questi corsi di prevenzione, ma lo vediamo anche a livello finanziario. Ogni franco investito nella formazione ci permette di risparmiarne 5 che dovremmo pagare se il reato venisse ripetuto", dice Jacqueline Fehr, direttrice del Dipartimento di giustizia (ZH).