Sedici persone tra i 23 e i 37 anni compaiono oggi, lunedì davanti al Tribunale penale cantonale basilese in relazione agli scontri avvenuti in occasione della partita di calcio tra Basilea e Zurigo del 10 aprile 2016. Il processo durerà nove giorni e tra gli imputati figurano 14 svizzeri, uno spagnolo e un tedesco.
Nei tafferugli con lanci di pietre, bottiglie e petardi erano rimasti feriti almeno nove poliziotti e un bambino piccolo. Inoltre, un proiettile di gomma sparato dalle forze dell'ordine aveva accecato l'occhio a un uomo che non c'entrava nulla con gli scontri. Nei disordini scatenati dai tifosi erano state rovinate diverse auto della polizia, una delle quali era stata data alle fiamme. I danni sono risultati superiori a 130'000 franchi.
Dodici presunti colpevoli sono stati subito arrestati. Altre sette persone sono state identificate attraverso una ricerca su Internet e, per motivi di giurisdizione, la procura basilese ha trasferito ad altri cantoni tre casi, fra l'altro contro due minorenni. Le accuse per i sedici imputati sono di sommossa, danneggiamenti, violenza o minacce contro autorità e funzionari. Alcune persone devono inoltre rispondere a vario titolo di infrazione alla legge sulle armi a quella sugli stupefacenti e al divieto di coprirsi il volto.