Gli interessi dell'Ucraina in Russia così come i servizi consolari sono a un passo dall'essere rappresentati dalla Svizzera. Un'intesa con Kiev è praticamente conclusa, ma il passo mancante è significativo: non c'è ancora l'assenso di Mosca, che attraverso la sua ambasciata a Berna giudica "poco probabile" che si giunga a tanto.
La rappresentanza diplomatica, in una mail a RTS, dice due cose: che non risultano contatti al riguardo con la Confederazione e che la Svizzera, aderendo alle sanzioni, ha in parte compromesso la sua neutralità. Difficile quindi parlare di buoni uffici nella questione ucraina, anche se Berna svolge già il cosiddetto mandato di "potenza protettrice" nei rapporti fra il Cremlino e la Georgia.
Il dipartimento diretto da Ignazio Cassis, contattato dalla RSI, sostiene invece che i contatti ci sono stati e che il Ministero degli esteri russo è informato sia dell'accordo con Kiev che dei suoi contenuti. Il ministro ticinese non aveva mai nascosto la disponibilità elvetica a svolgere un ruolo di intermediario fra le due parti.
Verso un "no" da parte di Mosca
Una comunicazione ufficiale non è ancora stata diramata, ma interpellato dall'agenzia Reuters, il vicedirettore del dipartimento di informazione del Ministero degli esteri russo Ivan Nechayev ha dichiarato che "La Svizzera non può rappresentare gli interessi ucraini in Russia e quelli russi in Ucraina poiché la Confederazione non è più un paese neutrale", essendosi allineata alle sanzioni occidentali contro Mosca.