La Svizzera, in materia di rapporti con l'Unione Europa, deve "prepararsi a far fronte a tutte le ipotesi". Lo ha affermato il capo del Dipartimento dell’economia, della formazione e della ricerca Guy Parmelin alla RSI assicurando che il "Consiglio federale per il momento lavora sempre nell'ottica di chiarire con l'UE i tre punti usciti dalla consultazione sull'accordo quadro".
Interpellato a margine del congresso UDC di Orbe, alla vigilia della perdita dell'equivalenza borsistica (una misura che ha detto di deplorare), il consigliere federale si è espresso sui contatti in corso con Bruxelles senza escludere che quello che, dai 28, viene considerato il temporeggiare della Svizzera possa avere altre ripercussioni. "Ci adatteremo alla situazione", ha assicurato Guy Parmelin ribadendo, nel contempo, che "al momento non siamo nell'ottica di rompere i ponti con l'Unione Europea" e che il Governo combatterà l'iniziativa UDC contro la libera circolazione.
Altre pressioni non escluse
Il responsabile della ricerca spera che non vi saranno ritorsioni come fu il caso dopo l'approvazione dell'iniziativa contro l'immigrazione di massa."All'epoca si trattava di un voto popolare su un punto fondamentale dal punto di vista dell'Unione Europea" sottolinea, invece "ora non siamo di nuovo a questo punto. Ma non posso escludere che l'Unione Europea tenti di utilizzare altri mezzi per fare pressione sul nostro paese. Conosce tuttavia il modo di funzionamento della Svizzera. Sa dunque che al tavolo negoziale c'è anche il popolo svizzero. Lo abbiamo visto con la riforma fiscale: ci sono voluti due tentativi per riuscirci. Ma ora abbiamo una sicurezza giuridica, una stabilità perché c'è stato un voto del popolo".
In ogni caso, sottolinea Guy Parmelin "nessuno vuole interrompere le relazioni bilaterali con l'Unione Europea. Non lo vuole il Consiglio federale né la maggioranza del Parlamento".
Il primo giorno senza equivalenza borsistica
Telegiornale 01.07.2019, 14:30
Intanto la borsa svizzera, nelle prime ore di contrattazioni dopo che l'Unione Europa non ha rinnovato l'equivalenza, non ha registrato particolari scossoni. Nelle prime ore di scambi a Zurigo si è registrato un volume leggermente maggiore di transazioni. Per avere indicazioni precise è ancora troppo presto, afferma Six, ma il piano messo in atto dal Consiglio federale per tutelare la piazza finanziaria sembra funzionare.
RG 12.30 del 01.07.19: il servizio di Marzio Minoli
RSI Info 01.07.2019, 15:10
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Ci si attendeva che, grazie alle misure introdotte per annullare gli effetti della decisione dell'UE, non sarebbe successo nulla di particolare e così è stato. Il Governo ha emanato un'ordinanza con la quale si impedisce la negoziazione di azioni svizzere nell'Unione Europea. Questo ha fatto scattare una norma giuridica che permette gli operatori comunitari di continuare nella compravendita di titoli nella Confederazione.
Accordo quadro, l'UE toglie l'equivalenza alla borsa elvetica
Telegiornale 01.07.2019, 22:00