Nuova tegola per Jean-Marie Bornet. Indagato per istigazione alla falsa testimonianza e abuso di autorità, il portavoce della polizia vallesana e candidato al Consiglio di Stato ha dichiarato martedì di essere stato prosciolto. Affermazioni contraddette in giornata dal ministero pubblico che conferma: una procedura penale è tuttora pendente.
L’uomo, scrive la RTS, è sospettato di aver voluto proteggere il figlio. Quest’ultimo, nell’estate del 2015 a Isérables, sparò contro uno chalet dove si trovavano un suo amico e la sua ragazza. Nessuno rimase ferito ma il giovane venne condannato in prima istanza.
Nel quadro della vicenda, Bornet avrebbe fatto pressione sulle vittime affinché firmassero una dichiarazione secondo cui la loro vita non era mai stata messa in pericolo.
La denuncia per istigazione è stata effettivamente accantonata, conferma la procura, ma quella per abuso d’autorità è tuttora pendente. Ma c’è di più. Bornet è finito inoltre sotto inchiesta per infrazione alla legge federale sulle armi per aver prestato la pistola al figlio.
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