La Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) di Strasburgo ha dichiarato la Svizzera colpevole di profiling razziale. La Corte ha accolto il ricorso di un cittadino svizzero con origini keniane che nel 2015 era stato multato per essersi rifiutato di sottoporsi a un controllo di identità dalla polizia alla stazione di Zurigo.
Nella sua decisione, la CEDU ha ritenuto che, date le circostanze del controllo d’identità e il luogo in cui è stato effettuato, il ricorrente potesse invocare una discriminazione basata sul colore della sua pelle. Inoltre, il suo reclamo non era stato effettivamente esaminato dai tribunali amministrativi e penali in Svizzera.
In queste circostanze, il ricorrente ha subito violazioni degli articoli 8 (diritto al rispetto della vita privata), 13 (diritto a un ricorso effettivo) e 14 (divieto di discriminazione) della Convenzione. La Svizzera è stata condannata a pagargli 23’975 euro (22’821 franchi) di spese. L’interessato non ha chiesto il risarcimento dei danni materiali e morali.
Svizzera condannata da Strasburgo
SEIDISERA 20.02.2024, 18:31