Svizzera

Cannabis ricreativa, i clienti a Zurigo sono soddisfatti

Primo bilancio del progetto di vendita controllata dalla Città e reportage in un social club dove vengono offerti solo prodotti biologici svizzeri

  • 5 settembre, 19:44
  • 12 settembre, 11:52
06:27

Vendita di canapa a Zurigo, il bilancio

SEIDISERA 05.09.2024, 18:53

  • Keystone
Di: SEIDISERA/Olgiati/RSI Info 

Il cliente forse è un po’ meno fatto, ma comunque nella misura dell’88% si dichiara soddisfatto della qualità dei prodotti. È quanto emerge dal primo bilancio della vendita controllata di cannabis per scopi ricreativi a Zurigo. Il progetto portato avanti dalla Città, assieme alla clinica psichiatrica universitaria, è iniziato da un anno e ne durerà altri due. Ma già ora arrivano le prime risposte dalle 2’100 persone maggiorenni che hanno acquistato circa 300 chili fra marijuana e hashisch in dieci farmacie e altrettanti social club, locali di incontro dove è consentito fumare uno spinello.

Ai partecipanti viene venduta solo canapa biologica, coltivata nei campi svizzeri, e con un tenore controllato di THC (che è la sostanza psicoattiva). Quindi prodotti più sicuri rispetto a quelli che si trovano sul mercato nero. L’aspetto centrale è infatti la salute dei consumatori, anche perché oltre la meta dei partecipanti faceva uso di questo stupefacente almeno quattro volte a settimana, e un quarto presenta un consumo definito problematico (dipendenza o effetti negativi sulla salute e comportamento). Nei punti vendita si cerca anche di offrire una consulenza, suggerendo ad esempio prodotti più leggeri. Se i promotori del progetto parlano di bilancio positivo è anche perché questo aspetto centrale sembra funzionare bene.

La consulenza avviene anche nei social club, che sono la vera particolarità del progetto zurighese. La RSI ne ha visitato uno. I primi clienti al Many’s Social Club, all’apparenza quasi un bar qualsiasi, in una tranquilla via poco lontano dal centro città, arrivano attorno alle 17:00. Da dietro il bancone Massimo Castellucci spiega che “i prodotti a base di canapa in vendita sono tredici tra hashish e marijuana”.

Nomi fantasiosi, prodotti più o meno forti, ma tutta canapa biologica svizzera. “I più richiesti - spiega Castellucci - sono i prodotti più forti. Ma qui si cerca anche di consigliare ai clienti quelli con un tenore di THC più basso”. Al cliente entrato da poco chiediamo se è cambiato qualcosa nelle sue abitudini di fumare? “No - risponde il 36enne informatico -, ma la qualità dei prodotti è decisamente migliore rispetto alla droga del mercato nero”. Lui frequenta il locale un paio di volte a settimana e apprezza anche di poter incontrare altre persone che legalmente si fumano uno spinello.

Ognuno dei 150 membri che frequentano questo social club può comperare un massimo di 10 grammi al giorno. ll più giovane ha 18 anni, il più anziano 72. Nel locale non c’è ressa e, in media, in un pomeriggio transitano dai 15 ai 20 clienti.

Con la loro caratteristica di essere un punto di vendita e di consulenza, i social club per Castellucci sono una parte importante del progetto pilota zurighese. Non hanno scopo di lucro, ma i margini di guadagno sui prodotti permettono, almeno qui Many’s, di finanziare l’esercizio. “Consumatori ci sono, abbiamo una lunga lista d’attesa. Si vede che la gente è interessata a prodotti biologici privi di sostanze tossiche e più sicuri”, dice Castellucci.

Accanto a lui c’è un giovane che ha finito da poco di fumare il suo spinello di hashish. Da quando frequenta il social club fuma meno. Il suo obiettivo, dice, è quello di riuscire presto a smettere del tutto. Non c’è ancora riuscito. La canapa del progetto pilota non gli basta. Ne compra ancora sul mercato nero, ma quella dice, “è quasi tutta roba tagliata con altre sostanze e questo non va bene”.

Progetti simili a quello di Zurigo, dove ci si è focalizzati su salute e abitudini dei consumatori, sono in corso anche in altre città svizzere. Essi dovrebbero fornire indicazioni importanti sul tema, controverso, della legalizzazione della cannabis per scopi ricreativi. L‘iniziativa per la legalizzazione era stata bocciata nel 2008 da quasi due svizzeri su tre. Ora si stanno raccogliendo le firme per una nuova iniziativa popolare, e anche in parlamento il centro-sinistra si sta muovendo nella stessa direzione. È quindi probabile che la questione arrivi presto davanti al popolo dopo un dibattito in tutti i sensi acceso.

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