L’Holodomor, ossia la carestia orchestrata dal potere sovietico negli anni ‘30 del secolo scorso mediante la collettivizzazione forzata delle proprietà terriere in Ucraina, fu un atto di genocidio. È quanto indica una dichiarazione adottata oggi dal Consiglio nazionale per 123 voti a 58. “È un gesto simbolico per non dimenticare le vittime”, ha spiegato Christine Badertscher, consigliera nazionale per i Verdi, che ha condotto la discussione a nome dei favorevoli.
L’Holodomor colpì l’Ucraina dal 1932 al 1933 durante il periodo staliniano: obiettivo era la collettivizzazione forzata della terra, nonché l’indebolimento del sentimento nazionale ucraino. Il testo della dichiarazione sottolinea che circa quattro milioni di ucraini, circa due milioni di kazaki e diverse centinaia di migliaia di russi morirono a causa della carestia, causata anche dalle requisizioni forzate del raccolto destinato alle città e all’esportazione, durante questo periodo.
Non lasciamoci strumentalizzare, la definizione di genocidio spetta ai tribunali internazionali
Monica Rüegger, consigliera nazionale UDC
L’UDC ha votato contro la dichiarazione, sostenendo che il termine “genocidio” può essere definito solo da un tribunale internazionale, come la Corte penale internazionale. Per i democentristi, in un mondo sempre più polarizzato, caratterizzato dall’antagonismo crescente fra le grandi potenze, la Svizzera deve rimanere neutrale e proporre semmai i suoi buoni uffici per una composizione pacifica delle rivalità fra Stati.
RG 12.30 del 24.09.24 - Il servizio di Alan Crameri
RSI Info 24.09.2024, 13:18
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