Svizzera

Chiesa riformata in subbuglio

Le comunità cantonali chiedono di fare chiarezza sui motivi delle improvvise dimissioni del presidente Gottfried Locher

  • 29 maggio 2020, 15:02
  • 22 novembre, 19:16
01:30

RG 12.30 del 29.05.20: la corrispondenza di Gianluca Olgiati

RSI Info 29.05.2020, 14:55

  • Keystone
Di: Diem/RG 

I vertici della chiesa evangelica riformata in Svizzera sono in subbuglio dopo le vicende ancora poco chiare che hanno portato il presidente Gottfried Locher a rassegnare le dimissioni mercoledì sera. Sui retroscena della vicenda non si sa nulla di preciso, ma nell’aria vi sarebbero anche accuse di comportamenti inappropriati nei confronti di diverse donne.

Gottfried Locher, bernese, 53 anni, sposato e padre di tre figli, è stato per nove anni alla testa della chiesa evangelica svizzera. Fino alle sue dimissioni immediate, due giorni fa, il culmine di una crisi che si trascina da mesi. Ad indurlo al passo sarebbe stato la lettera aperta pubblicata da dodici teologi che, tra l'altro, chiedevano piena trasparenza sulle ragioni che hanno portato in aprile alle dimissioni della pastora Sabine Brändlin dal consiglio, l’organo direttivo ed esecutivo della chiesa. Sabine Brändlin era anche responsabile della prevenzione contro le molestie sessuali all’interno della chiesa e con il presidente vi sarebbero state non meglio specificate divergenze proprio in questo ambito.

A chiedere trasparenza si sono aggiunte anche le chiese cantonali di Zurigo, Argovia, Berna e Vaud.

Stando al Tages-Anzeiger un’ex collaboratrice di Gottfried Locher avrebbe segnalato al consiglio presunti superamenti dei limiti, comportamenti inappropriati da parte del presidente. Accuse non comprovate, sulle quali la chiesa intende far luce. Per Gottfried Locher vale la presunzione di innocenza.

Ma c’è di più: il quotidiano rivela come la lettera aperta dei teologi abbia spinto sette donne a rivolgersi alle loro comunità cantonali per segnalare comportamenti inappropriati o molestie sessuali all’interno della chiesa. Accuse anch’esse non confermate e che non si sa in che misura coinvolgano il presidente.

Tutti elementi però che rafforzano le voci di chi chiede di fare ordine e trasparenza ai vertici della chiesa riformata svizzera.

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