La nuova sentenza della Corte europea dei diritti umani (CEDU) sul caso Perinçek non sarà senza conseguenze giuridiche per la Svizzera. Potrebbe infatti rendersi necessaria una revisione della norma contro la discriminazione razziale, oppure una sua applicazione meno rigida.
È quanto evoca giovedì l'Ufficio federale di giustizia (UFG), dopo il verdetto con cui la CEDU ha ribadito la condanna nei confronti della Svizzera a fine 2013 per aver violato la libertà d'espressione del politico turco.
È tuttavia ancora troppo presto - precisa l'UFG - per stabilire quale saranno le ripercussioni sulla legge elvetica della decisione presa dall'alta corte di Strasburgo. Si imporrà un'analisi approfondita.
Dogu Perinçek era stato condannato dalla giustizia vodese, con decisione confermata dal Tribunale federale (TF), dopo le sue affermazioni negazioniste sul genocidio armeno, durante alcune conferenze da lui tenute in Svizzera nel 2005. La CEDU si era tuttavia in seguito pronunciata, stabilendo che la condanna aveva leso la sua libertà d'opinione.
ATS/ARi
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