Giornata storica al Forum Economico Mondiale di Davos: per la prima volta un presidente cinese ha onorato la cittadina grigionese della sua presenza. Tra i politici in sala, anche il capo del Dipartimento degli esteri Didier Burkhalter, che su Xi Jinping ha dichiarato: “È un uomo calmo, sicuro, che segue una strategia chiara per il suo paese e per il mondo. Nella sua linea si vede un chiaro impegno per l'economia globale, ma con diverse sfumature. Per quanto riguarda la globalizzazione, ad esempio, Xi Jinping non la vede ne totalmente positiva, ne totalmente negativa. Se ben applicata, può essere di gran vantaggio per molti paesi, sia tra quelli dell’economia avanzata, sia tra quelli in via di sviluppo.”
Malgrado gli interessi reciproci tra i due paesi – in riferimento al discorso d’apertura tenuto da Xi Jinping – il consigliere federale non manca di ricordare come non vi sia una comunanza di vedute su tutti i temi: “Tutto il capitolo legato ai diritti dell'uomo, per fare un esempio. Per la Svizzera, non è concepibile uno sviluppo economico senza, parallelamente, uno sviluppo della società.”
Il ministro degli esteri vede però il bicchiere mezzo pieno: “Il mio messaggio alla Cina è chiaro: vi sono riuscite cose straordinarie, siete quindi in grado di farne anche altre.” Ciononostante Burkhalter non si fa illusioni ed è conscio che ci vorrà ancora del tempo, prima che ciò avvenga.
Tra le personalità presenti in sala per seguire Xi Jinping, anche la direttrice di Economie Suisse, Monika Rühl. Alla domanda, su che impressione le abbia fatto il discorso del presidente cinese risponde: “È stato un discorso molto forte, che ha sorpreso perché il presidente ha parlato in favore della globalizzazione, sottolineandone le grandi opportunità. Inoltre, si è mostrato favorevole ad un’apertura economica, menzionando valori occidentali. Si è chiaramente trattato di un discorso che ha quale obiettivo quello di ricordare la sua volontà di essere un leader mondiale, leader di un paese che vuole raggiungere il vertice. Inoltre, si è trattato di un chiaro messaggio all’indirizzo di Donald Trump. Un discorso interessante, forte e molto positivo anche per noi. Sicuramente le relazioni tra Svizzera e Cina miglioreranno.”
Manuele Ferrari