I vertici del PLR nazionale hanno reagito timidamente all'appello lanciato dal presidente dell'UDC Marco Chiesa che sabato ha sollecitato la congiunzione delle liste tra i due partiti in tutti i cantoni per favorire l'elezione del maggior numero possibile di esponenti della destra (il meccanismo permette di evitare di perdere voti residui). La risposta del presidente liberale-radicale Thierry Burkart non è stata un no secco, ma neppure un sì. A radio SRF ha detto che la decisione spetta ai responsabili cantonali, visto che è a livello cantonale che si vota, anche per le federali. E non in tutte le realtà al PLR potrebbe essere conveniente unire le forze con l'UDC.
Congiunzioni di liste in occasione delle elezioni al Consiglio nazionale del 2019
Nel 2019 i due partiti si erano presentati apparentati nel cantoni Turgovia, Argovia e Basilea Campagna. Negli altri, o correvano da soli, oppure avevano congiunte le proprie liste con altre forze del centro-destra. Più che con l'UDC quattro anni fa aveva stretto alleanze elettorali con il PPD, il PBD (nel frattempo unitisi nell'Alleanza del Centro) e i Verdi liberali, come avvenuto (a geometrie variabili) in Ticino, nei Grigioni, a Lucerna, a Basilea Città, nel canton Vaud, a Ginevra e a Zugo.
Il PLR lascia la porta aperta ad altre congiunzioni, alternative a quella tratteggiata da Marco Chiesa che alla RSI ha chiarito il suo pensiero. Lo stesso presidente UDC, ha spiegato, che la congiunzione con i liberali-radicali non sarebbe opportuna ovunque come, ad esempio, in Ticino, dove ai democentristi converrà limitarsi alla congiunzione coi leghisti.
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Chiesa propone una congiunzione di lista con il PLR
Telegiornale 28.01.2023, 13:30