Svizzera

Coronaleaks, domande senza risposte

All’indomani delle conclusioni di un gruppo di lavoro sulle fughe di notizie, la stampa esprime dubbi sull’inchiesta e sul ruolo di Alain Berset - L’ex vicecancelliere Oswald Sigg: il problema è la sistematicità

  • 18 novembre 2023, 12:54
  • 18 novembre 2023, 13:50
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RG 12.30 del 18.11.2023 La corrispondenza di Gianluca Olgiati

RSI Info 18.11.2023, 12:53

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Di: RG/ATS/pon 

Le conclusioni del gruppo di lavoro istituito dalle Commissioni della gestione del Parlamento per indagare sui cosiddetti “Coronaleaks”, ovvero le fughe di notizie che hanno permesso ad alcuni organi di stampa di anticipare ripetutamente le decisioni del Consiglio federale durante la pandemia, lasciano domande senza risposta. I media svizzeri sono pressoché unanimi sabato nel ritenere che i dubbi sull’operato di Alain Berset non siano stati fugati.

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Caso-Berset, ancora poca chiarezza

Telegiornale 18.11.2023, 12:30

Indiscrezioni erano state pubblicate in occasione di ben 38 delle 50 sedute governative sotto esame. “Giuridicamente parlando non è stato possibile stabilire il legame di causalità tra l’indiscrezione e il risultato pubblicato nei media”, ha detto però venerdì il consigliere agli Stati neocastellano Philippe Bauer (PLR). Ma davvero il ministro dell’interno era al corrente dei contatti fra l’ex capo della comunicazione del suo Dipartimento - Peter Lauener - e i media, ma non del loro contenuto? Per il Tages-Anzeiger, le Commissioni della gestione hanno senz’altro fatto un lavoro “notevole”, ma hanno mancato l’obiettivo. Sono stati spulciati centinaia di articoli e documenti, ma troppe poche persone sono state ascoltate, appena una quindicina. Un compito svolto a metà, insomma, e anche Le Temps ritiene che si dovesse “scavare più a fondo”.

Il Blick, il cui editore Ringier è direttamente implicato nella vicenda, ritiene sbilanciata l’inchiesta, criticando la scelta di non estendere l’inchiesta anche ad altri dipartimenti. Lo stesso DFI, per altro, in una reazione pubblicata già venerdì aveva rilevato come non si sia presa in considerazione anche l’ipotesi di altre fonti.

Sigg: “Un sistema quasi criminale”

E l’accaduto “non ha nulla a che vedere con il coronavirus”, per l’ex vicecancelliere della Confederazione Oswald Sigg, secondo il quale la pandemia è stata in un certo senso una “scusa” per giustificare un filo diretto con la stampa. Quanto è capitato “è grave”, stando al 79enne socialista, ma per l’ex portavoce governativo il punto centrale non è se Berset sapesse o meno: è la sistematicità delle fughe di notizie, che contaminano le sedute del Consiglio federale.

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Oswald Sigg è stato portavoce del Consiglio federale fino al 2009

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Un sistema “quasi criminale” che ha coinvolto anche altri dipartimenti e ha sicuramente influenzato l’operato dell’Esecutivo, che non si è mai chiesto come mai questo accadesse. Urgono quindi a suo avviso misure perché episodi di questa portata si ripetano.

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Berset non sapeva delle fughe di notizie

Telegiornale 17.11.2023, 20:00

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