L'epidemia di Covid-19, probabilmente, non può più essere fermata. A sostenerlo è Marcel Salathé, epidemiologo del Politecnico di Losanna (EPFL), secondo cui prima o poi tutta la popolazione elvetica dovrebbe entrare in contatto con l'agente patogeno.
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Telegiornale 05.03.2020, 13:30
Lo specialista sottolinea quindi l'esigenza di rallentare la sua propagazione. Attualmente si registra circa un caso in Svizzera ogni 100'000 abitanti. Con una diffusione senza ostacoli, sottolinea Salathé, il dato aumenterebbe a circa 500 casi ogni 100'000 abitanti nell'arco di due mesi.
"La cosa più importante ora è guadagnare tempo", afferma lo studioso in relazione a due necessità: lo sviluppo di un vaccino e di farmaci volti a contenere l'epidemia, e a proteggere i gruppi a rischio, e l'esigenza di non sovraccaricare il sistema sanitario. È intanto dimostrabile, aggiunge, che misure come il lavaggio delle mani, il mantenimento delle distanze e lo stop ai grandi eventi contribuiscano effettivamente a rallentare l'espansione della malattia.
La situazione non va banalizzata, osserva l'epidemiologo, smentendo l'idea per cui l'epidemia sarebbe assimilabile all'influenza stagionale. Il tasso di mortalità legato al coronavirus è infatti circa 10 volte superiore.
Inoltre "potrebbe rimanere solo una speranza" una diminuzione del numero di contagi in presenza di temperature più calde. Il Covid-19 sta infatti diffondendosi anche in regioni più calde, come Singapore.
ATS/ARi